CUCINA O ARTE?

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CUCINA O ARTE?

Un ambizioso progetto ai fornelli: far diventare il cibo un’opera d’arte.  Io non sono così certa che questa sia la strada giusta.  L’opera d’arte in cucina (se di opera d’arte si deve parlare) dovrebbe essere tale al gusto più che alla vista.  In assoluto non sono neanche così sicura che il cibo in sè e la sua manipolazione, siano un’opera d’arte.  Sono appassionata di cibo, amo cucinare, ma non credo di essere un’artista.  O meglio credo di diventarlo con l’aiuto dei miei commensali.  La vera opera d’arte è quel piccolo miracolo che si ripete ogni volta che ottimi ingredienti vengono rispettati e preparati con cura, che amici e parenti condividono insieme il desco in maniera armonica, che in tavola c’è gioia e allegria create anche, ma non solo, da chi ha preparato il pranzo.  Quella per me è arte, e si tratta di arte collettiva. Insistere invece sui grandi chef, ormai trasformati in artisti, a mio avviso, porta solo ad un eccesso di ipertrofia di ego già sufficientemente espansi.  Il piatto arte di Heinz Beck, chef del ristorante La Pergola è una ricciola marinata all’aceto balsamico bianco con neve di melograno, ispirato alla fotografia di un iceberg rosa norvegese.  Si tratta del primo intervento del progetto Colorfood, del fotografo israeliano Dan Lev, che vedrà alcuni tra i migliori cuochi d’Italia alle prese con l’arte. Sempre cibo insomma, che stavolta però non si cucina ma si abbina creativamente in base a colori, fotografie, quadri o emozioni. A farlo saranno gli chef che poseranno per l’obiettivo di Lev in vista  di una mostra che farà parte del padiglione israeliano a Expo 2015. Tra i cuochi che parteciperanno al progetto ci sono Francesco Apreda, Cristina Bowerman, Francesca Castigliani, Antonello Colonna, Bonetta dell’Oglio, Luigi Taglienti e hanno già confermato la loro futura partecipazione anche Moreno Cedroni, Enrico Crippa e Davide Scabin. La mostra fotografica è ideata e curata da Dan Lev con il Creativity Lab Icpo (Italia / Israele) e realizzata in co-produzione con l’Antonello Colonna resort & Spa e Food Confidential. Ma io mi chiedo, se il piatto non viene nemmeno cucinato che bisogna c’è che a confezionare “il quadro” sia uno chef? Qual’è dunque il ruolo di uno chef? Cuoco? Maitre à penser? Artista? Pittore? Scultore?

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