MASTERCHEF JUNIOR: OVVERO L’INQUIETUDINE IN CUCINA

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MASTERCHEF JUNIOR: OVVERO L’INQUIETUDINE IN CUCINA

Dunque.  Mi sono guardata l’ultima puntata di Junior Masterchef, volevo capire.  Ma confesso di non aver capito.  Non capisco l’utilità di far sì che  bambini che (come peraltro accade con gli adulti nella versione Masterchef a loro dedicata) in cucina dovrebbero solo scoprire il divertimento di spentolare, sapori e gusti nuovi, il piacere di cucinare, e certo anche la fatica che si fa a farlo, perchè invece far loro sperimentare solo lo stress e le ansie che questo comporta.  La tensione che ho visto sulle facce dei piccoli chef non mi è piaciuta affatto, non mi è piaciuta la preoccupazione, la paura di essere eliminati, l’ansia da prestazione.  Avranno capito quialcosa di gusti, aromi, sapori? Ne dubito.  Non si cerca qui di far conoscere e apprezzare la gioia e i piaceri della cucina.  Si cerca di trasformarli invece in tante e tanti piccoli “Parodi”. Il pensiero che si legge nei loro occhi è solo:”Oddio ce la farò a finire in tempo”? “Passerò alla prova successiva?”. Alla fine tutti, senza eccezione, sembrano essere venuti fuori da quell’inquietante film di qualche tempo fa,  “Il villaggio dei dannati”.  Avete presente? Quello con i bambini alieni, freddi come lastre di ghiaccio, dagli occhi perennemente annebbiati? Insomma non ho visto bimbi che imparano la gioiosa arte della cucina quanto piuttosto piccoli gnomi che scimmiottano gli adulti che partecipano a Masterchef, parlano come loro, si muovono come loro, agiscono come loro e cucinano come loro.  Piccole macchine da guerra.  Mi dispiace che, come è accaduto a me da piccola, non abbiano invece potuto scoprire i tempi lunghi, la rilassatezza, la fantasia, la libertà, il sogno ad occhi aperti che spesso si provano lavorando ai fornelli.  Stiamo costruendo un’infanzia  stressata, anche in cucina e Dio solo sa quanto non ce ne sia davvero bisogno. Il momento più basso della trasmissione? L’entrata in campo delle nonne che hanno, se possibile, ulteriormente aumentato la tensione dei loro nipoti.  Poveretti.

Una piccola annotazione a latere.  Lidia Bastianich che ho conosciuto e apprezzato non solo come donna ma anche come cuoca e come persona allegra, rilassata, intelligente, è completamente schiacciata dall’invadenza di Barbieri e Borghese.  Totalmente sotto utilizzata.  Ed è un peccato, perchè lì dentro è l’unico essere umano.

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