ALBICOCCA: DI TUTTO E DI PIU’

i91901588._szt7_

ALBICOCCA: DI TUTTO E DI PIU’

L’ALBICOCCA E IL SUO ALBERO

Il nome dell’albero di questo frutto delizioso si chiama Prunus armeniaca,  conferito dai Romani convinti che la pianta fosse originaria dell’Armenia.  In realtà invece l’albicocco proviene dalla Cina e lì ancora oggi cresce spontaneo.  E’ un albero antichissimo tanto che ne “Il Libro dei Monti e dei Mari” era già citato dall’imperatore Yu il Grande, vissuto nel 2200 A.C. Da lì poi arrivò in Armenia e in Italia giunse all’inizio del I secolo dopo Cristo, allora le albicocche erano vendute a cifre da capogiro, perché ancora rari e considerati molto esotici.  Toccò poi agli Arabi di farlo conoscere in Andalusia, nell’Africa del Nord e in Sicilia con il nome al-barquq, dal quale proviene il francese aubrecot  e poi abricot, lo spagnolo albaricoquee l’italiano albicocca.

DICONO DI LORO

“Vuole qualcosa da mangiare? Qualcosa da mordicchiare. Albicocche dentro il miele? Perché le fanno nessuno lo sa, visto che smettono di sapere di albicocca e prendono il sapore del miele e se uno vuole il miele va a comprarsi il miele, invece della albicocche al miele. Ma comunque eccole qui, sono sue se vuole!”. Dal film Notting Hill-Regia di Roger Michell

“Madonna mia!… I padroncini! Con le mani in tasca e il bastone sotto braccio, il pecoraio si era fermato ad aspettare al varco i quattro monelli che laggiù, in fondo alla strada, tiravano sassi a un albero di albicocco per farne cascare a terra le albicocchine immature. Le macchie di rovi, che formavano siepe da quel lato, e la fronda d’un grosso ulivo che sormontava il ciglione gl’impedivano di riconoscerli”. DaIl Drago e cinque altre novelle per fanciulliDi Luigi Capuana

LO SAPEVATE CHE?

Il fiore dell’albicocco nel vocabolario amoroso dell’Ottocento ha un significato assai triste, vuole infatti dire che l’amore non è ricambiato. 

Nel linguaggio poetico l’albicocco è chiamto Armellino, forse per via della supposta provenienza armena.

LA POESIA

“Avevi i piedi ignudi su la soglia,

tremavi come un armellino in fiore

che trema tutto al vento che lo spoglia…”

 Da La Cinciallegra-Di Giovanni Pascoli

 

No Comments

Post a Reply