CALIFORNIA, CANYON E GERMOGLI.

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CALIFORNIA, CANYON E GERMOGLI.

 

DA: “UNA CASALINGA AD HOLLYWOOD, SPLENDORI E MISERIE DELL’AMERICA CHE MANGIA”-STEFANIA BARZINI- GUIDO TOMMASI EDITORE

“C’era poi una verdura sopra ogni altra che accomunava gli abitanti di Los Angeles: il germoglio.  In California germogliava di tutto.  Talmente tanti erano questi germogli che non sapevo neanche di quale pianta fossero.  Venivano immancabilmente proposti come “sprouts”.  Germogli per l’appunto.  La prima volta li assaggiai in un ristorante di Topanga.

 Topanga era un immenso canyon che univa la Valley al mare, un’area ancora intoccata e selvaggia dove era facile imbattersi in puma e serpenti a sonagli, pur restando ancora in  città.  Un pò come avere il Parco Nazionale d’Abruzzi alla periferia di Roma.

 Si lasciava alle spalle l’aria densa e inquinata della popolosissima Valle e improvvisamente ci si ritrovava sul set di un film western.  Solo che insieme agli animali selvatici e ad una natura ancora intoccata a Topanga, sparsi qua e là in casette di legno da pionieri, vivevano anche vecchi hippies e nuovi “new agers”, l’evoluzione naturale dei freakkettoni degli anni ’60.  Il canyon risuonava di “wind chimes”, quelle campanelle a vento che producono (sembra) vibrazioni positive e degli “ohm” di vecchi freaks in meditazione.  Topanga è probabilmente l’ultimo rifugio della cultura hippie nella California del sud.  Vivono qui come se il tempo non fosse passato e  le mode non fossero mai cambiate:  (radi) capelli lunghi, bambini che si aggirano nudi, qualche gallina libera in giardino, pane cotto in casa, molte candele, gli stessi variopinti pulmini wolksvagen, mobili fatti a mano.

 Sul giornale locale,l’ L.A. Resources, si può trovare di tutto,  a pagamento, perchè, naturalmente, anche la spiritualità e’ un  business e ha il suo prezzo: per 25 dollari si portano a casa le “serenity stones”, pietre della serenità, “cristalli creatori di energia positiva estratti dalle miniere del Madagascar, le ultime reliquie della terra perduta di Lemuria (?!), hanno il potere di riequilibrare le vostre emozioni,  rilassandovi ed eliminando lo stress dei tempi moderni”; (niente male per 25 dollari!).  Oppure si può provare l’idroterapia al colon (in pratica un clistere alle erbe), un corso di gruppo di regressione alle vite precedenti o addirittura una classe di miracoli nella quale sviluppare “una relazione amorosa e felice con il vostro Io più profondo”.  Insomma avete capito il genere.

 Malgrado le premesse  Topanga mi piaceva molto, mi attirava la sua atmosfera di pigra rilassatezza così distante  dalle nevrosi della città.

 Durante una delle nostre gite decidemmo di fermarci a mangiare nel ristorante locale, “The Inn of Seventh Ray”, La Taverna del Settimo Raggio. L’approccio non fu esaltante: il menu  avvisava coloro che tentavano di oltrepassare le porte della taverna che ” a volte l’Inn non e’ solo un Inn, o forse lo e’, o magari si tratta invece di un passaporto per un viaggio nel tempo alla ricerca dell’Io nascosto, in un campo magnetico che vi cambiera’per sempre”  e inoltre che all’Inn of the Seventh Ray si potevano consumare  “cibi  puri e naturali, resi più vibranti dal sole e da un pizzico di sapere esoterico, una scuola di antica saggezza che fara’ fremere di luce i vostri corpi”.  C’era di che preoccuparsi.  I piatti erano elencati a seconda del loro valore esoterico ( ma non si spiegava secondo quali  criteri).  I prezzi erano ridicoli: 17 dollari per un piatto di Lasagne New Age (ricetta, secondo loro,  di un vecchio maestro chef italiano di cui  vorrei conoscere il nome), per il “vero gourmet” poi, pasta di alghe con funghi, peperoni, tofu, taccole e salsa al ginger.  Non osammo neanche avvicinarla.  Per 16 dollari infine il melone Omritas, ricetta magica del ristorante proveniente nientepopodimeno che, dal pianeta violetto ( vi sfido a dirmene il nome).  In pratica un melone riempito di olive, noci, funghi, formaggio feta, scalogni e, come non bastasse, condito con salsa al pomodoro.  Volevamo alzarci e andarcene e invece ordinammo la cosa più inoffensiva del menu, tofu e germogli.  Malinconico ma prevedibile.  Il tofu era insapore ma i germogli, ripassati in padella con aglio e olio non erano niente male.  E comunque si trattava dei miei primi germogli.  Espressi un desiderio: mai più la Taverna del Settimo Raggio.  Topanga però mi è restata nel cuore e anche i germogli.  E tutt’oggi quando ne mangio mi sento molto californiana”.

PER UNA RICETTA CON I GERMOGLI CLICCARE QUA: RICETTE 2

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