LA STAGIONE DELLA FAVA

Arrivano le prime fave, le ho viste al mercato a Vetralla, non le ho acquistate perchè non amo le primizie, aspetto con pazienza che arrivi il loro tempo.  Che comunque sta per arrivare.  Forse sono ignorante però mi sembra che la tradizione favesca nel nostro paese sia forte soprattutto da Roma, o forse da Firenze, in giù.  La scampagnata fuori porta  del primo maggio, dove si va per campi a mangiare fave e pecorino è prettamente laziale, la purè di fave e cicoria è un’affare tutto pugliese.  Non parliamo poi della love story dei siciliani con le fave, il macco di fave, le fave a cunigghiu, la pasta con ricotta e fave, le fave alla ghiotta e via favando.  Io le fave le amo in ogni loro declinazione, fresche o secche che siano.  E quindi amando le fave e amando le mie adorate isole Eolie, voglio per l’appunto regalarvi una ricetta tutta eoliana.

LE FAVE DI SAN PAOLO

Ingredienti per 6 persone: 600 gr. di fave fresche sgusciate, 1 cipollina, 1 rametto di origano, 1 mazzetto di menta, olio extravergine d’oliva, pecorino a scaglie, sale e pepe.

Si chiamano così perchè gli isolani cercano di farle maturare in anticipo e per ottenere questo risultato le seminano il 25 gennaio, giorno, così si dice, in cui San Paolo fu folgorato sulla via di Damasco.

Intanto è bene saperlo in anticipo: sgusciare le fave è un’operazione noiosissima! Soprattutto perchè oltre a sgranarle bisogna anche eliminare la buccia esterna abbastanza duretta.  Regolatevi in anticipo perchè ci vogliono tempo e pazienza.  A me piace farlo seduta nel patio della mia casa di Alicudi, guardando il mare.  Successivamente lavo le fave e le metto a lessare per pochi minuti in acqua bollente salata.  Di acqua ne uso poca perchè voglio che le fave cuocciano quasi al vapore.  Devono restare alquanto “scrocchiarelle” e poi, trucchetto, non metto il coperchio perchè così mantengono il loro colore verde smeraldino.  Quindi le scolo e le metto in un’insalatiera di legno, perchè mi piace il contrasto del verde delle fave con il colore caldo del legno: in fondo anche l’occhio vuole la sua parte! Unisco la cipollina fresca a fettine sottili, l’origano, la menta, il pepe nero appena macinato e il pecorino a scaglie.  Condisco con olio buono, aggiusto di sale, mescolo bene e porto a tavola.

DA” A TAVOLA CON GLI DEI, MEMORIE E RICETTE DELLE ISOLE EOLIE” DI STEFANIA BARZINI, GUIDO TOMMASI EDITORE.

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Date : 01 Apr 2014

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