UNA RICETTA MISERRIMA: LA GHIOTTA DI SASSI

Sto per partire per la mia isola e conto i giorni.  La mia isola è Alicudi, la più piccina e selvaggia delle Eolie.  Ad Alicudi fino a non moltisssimi anni fa la gente moriva di fame. Nel vero senso della parola.  Gli Arcudari vivevano di lenticchie, carrube, zuppe di erbe, un po’ d’orzo, pane di segale, qualche totano seccato e poco altro.  Sono in pochi ormai a ricordare quei tempi durissimi, ma quando ho scritto il mio libro sulle Isole sono andata a curiosare nelle cucine delle vecchie signore dell’Isola e ho scoperto tante vecchie ricette.  La più povera e la più ingegnosa tra le zuppe è la ghiotta di sassi di mare.  E’ una vera figlia della miseria, ma vi consiglio di provarla e vi accorgerete che il suo gusto è straordinario.  E’ un po’ l’equivalente dei napoletani “spaghetti con le vongole fujite”, al secolo “spaghetti con le vongole a mare”.  Cioè quella pasta che sa di mare anche se le vongole sono rimaste in acqua! Un piatto per quando non c’è proprio nulla da mangiare!

GHIOTTA DI SASSI

Ingredienti per 6 persone: 4 kg. di cuti (sassi di mare grandi quanto una mela e ricoperti di alghe verdi), 3 cipolle, 1kg. di pomodorini, 1 ciuffo di basilico, 300 gr. di pane caliato (friselle), olio extravergine d’oliva, sale e pepe.

La mattina quando vado a mare, raccolgo là dove l’acqua è bassa i cuti, quelli coperti da una fitta pelliccetta verde.  In un tegame con un po’ d’olio metto a soffriggere la cipolla tagliata grossolanamente e quando è appassita aggiungo i pomodorini tagliati a pezzi e i sassi.  Faccio cuocere per circa dieci minuti e poi verso 3 mestoli di acqua calda.  Lascio bollire per altri dieci minuti.  A questo punto aggiungo il basilico, il sale e il pepe, elimino i sassi e verso la zuppa direttamente nelle scodelle dove avrò messo il pane caliato o le friselle.  Detta così sembra strana e forse un po’ repellente, invece è ottima, sa di mare.

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Date : 07 Apr 2014

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