IL POMODORO: STORIE, LEGGENDE, CURIOSITA’

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IL POMODORO: STORIE, LEGGENDE, CURIOSITA’

LA STORIA

 La cucina é fatta di sapori, di aromi, di profumi ma anche di colori.  E i colori nelle nostre cucine sono entrati tardi, perlomeno nelle salse. Ed é stato proprio il pomodoro a cambiare per sempre la tinta delle nostre tavole.  Il pomo d’amore, così verrà chiamato all’inizio, entra in Europa alla fine del 1400 al seguito di Cortès, di ritorno dalle Americhe. La pianta era originaria del Perù e l’alimento era diffuso tra gli Aztechi già tremila anni prima dell’arrivo dei conquistadores che lo mangiavano acerbo, tagliato a fette sottili.  I primi esemplari comparsi in suolo europeo erano di dimensioni molto piccole e di colore giallo tanto che il botanico-gastronomo che ne parla nel suoCuoco Galante, li descrive come “frutti” color zafferano. La conquista del suolo italico é comunque lenta, prima lo si prepara stufato con altre verdure e sarà sempre il Corrado a presentare ben dodici ricette a base di pomodoro, stufati sì ma ripieni, fritti e passati in salsa e da servire con carni e pesci.  Il trionfo, tardivo ma duraturo, arriva con l’invenzione della pizza e con la celebratissima accoppiata con la pasta.  E finalmente nel 1853 il pomodoro scavalca le Alpi e si accredita anche sulle mense ufficiali francesi, quando compare in svariati allestimenti e condimenti, in un pranzo di gala offerto dall’imperatrice Eugenia, moglie di Napoleone III.  E da allora il suo successo non mostra cedimenti.

LA PROFEZIA DEL POMODORO

Nulla é più caro agli stomaci di noi Italiani dell’accoppiata Parmigiano-Pomodoro, eppure queste nozze perfette sono santificate solo a partire dal primo Novecento, quando la coltivazione dei pomodori iniziò a diffondersi su vasta scala.  E’ infatti nel 1913 che Antonio Bizzozero, uno dei pionieri della modernizzazione dell’agricoltura parmense, dichiarò: “ State pur certi che i maccheroni al sugo con pomidoro, col  relativo condimento di burro di pura panna e Parmigiano stravecchio, diverranno due istituzioni mondiali”.  Mai profezia si rivelò più veritiera!

 POMODORI YANKEE

 Incredibile a dirsi ma fino a dopo la Dichiarazione d’Indipendenza il pomodoro non viene menzionato, né tantomeno coltivato.  Si sa però che Thomas Jefferson, il presidente amante delle verdure e della buona tavola, ne coltivò nel suo giardino dal 1781, ma che a introdurlo stabilmente in terra d’America fu, così sembra, un rifugiato francese scappato da Santo Domingo nel 1789 e da un pittore italiano emigrato a Salem, nel Massachusetts nel 1802.  I pomodori ebbero subito gran successo a New Orleans ma ci vollero poi altri venticinque anni prima che fossero coltivati anche nel Nord-Est del paese.  Per qualche strano motivo infatti la gente era convinta che la pianta fosse velenosa al punto che a Salem esiste ancora un monumento eretto a Michele Felice Corne, un italiano passato alla gloria per aver avuto per primo il coraggio di mangiare un pomodoro, sfidando così la stupida superstizione.

 

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