LE STORIE DI SANDY-2

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LE STORIE DI SANDY-2

DA: “L’INGREDIENTE PERDUTO” DI STEFANIA APHEL BARZINI- EDIZIONI MARSILIO SONZOGNO

Los Angeles, Gennaio 11, 1987

Oggi è ricominciata la scuola!  Che palle!  Mi sono accorta che non ne ho ancora mai scritto, forse perché ero in vacanza e non avevo voglia di pensarci.  Faccio il primo anno di Junior High, alla Mulholland.  E fa schifo. Tutto.  La scuola, i ragazzini, i professori, tranne Mrs. Monroe, quella di geografia, che è fissata sui prodotti dei Paesi che ci fa studiare.  Dice che si impara di più a sapere che cosa produce uno Stato che non a conoscere a memoria i nomi dei suoi fiumi o delle sue montagne.  Mi piace questa cosa.  E’ come se il mondo si rimpicciolisse  e arrivasse sulla mia tavola.  Così adesso immagino che l’Olanda sia un posto dove le caciotte crescono nei campi e l’Austria un grande lago di latte.  E in geografia ho A+! I miei compagni sono patetici.  Se la tirano un sacco, soprattutto i più grandi.  Per non parlare delle ragazze.  A quelle gliene frega solo di trucchi e vestiti e non fanno che urlacchiare con le loro voci da gallinelle. Io non sono molto popolare, intanto perché sono piccoletta e non ho ancora le tette come le grandi.  Poi per questa fissazione del cibo.

– Guarda chi arriva!  Quella mangiacacca della Fisher!- dicono, dandosi gomitate ogni volta che passo.  Mangiacacca perché mi piace tutto, o almeno le cose che agli altri fanno schifo. A me invece fanno pena loro.  Bisogna vedere come si buttano sulla cafeteria ogni giorno per ingozzarsi di schifezze. Io neanche su un’isola deserta me le mangerei quelle porcherie.  Sempre le stesse.  Hamburger, patatine, hot dog, pizza surgelata, zuppa di chili.  Non c’è neanche una verdura.  Ah no, dimenticavo!  Il ketchup che adesso dicono che è un vegetale perché lo ha deciso il nostro stupido Presidente.

La mia migliore amica è Kathy. Insieme a me, è la più sfigata della scuola.  Io perché mangio e lei perché è grassa.  Molto grassa.  Quasi obesa per la verità. Mi dà un sacco di soddisfazioni.  Viene sempre a dormire da me e le sere che mamma e papà escono e perciò posso cucinare, lei è l’unica che apprezza le cose che preparo.  All’inizio mangiava solo junk food.  Andava pazza per il Famous Big Star di Carl’s Junior, il più grande, con due hamburger. Ci aggiungeva pure i sottaceti, le cipolle e i pomodori.  Mica voglio fare la “snob del cibo”, come dice quel cretino di mio fratello, anche a me piace la quesadilla al formaggio di Taco Bell, per esempio.  Però Kathy era oltre!  Gliel’ho detto quando l’ho assaggiata per la prima volta:

–       Kate guarda che tu non sai di buono… sai di formaggio rancido, di fritto, di cipolle stracotte, e di pane molle!-

Questa cosa dell’assaggiare la devo spiegare meglio.  Detta così sembra un po’ strana, ma insomma…  Il fatto è che a me piace assaggiare le persone.  Ecco, l’ho detto.  Quando le incontro, ma non subito e neanche tutte.  Solo quelle che ci voglio diventare amica, che mi incuriosiscono.  Allora le mordicchio, le annuso, le lecco un po’.  Così, per sapere se hanno il sapore giusto.  Io non ci trovo niente di strano anche se mia madre dice che dovrei smetterla, che ancora ancora quando ero piccola, ma adesso la gente si imbarazza.  A me invece imbarazza la sua amica Meredith che ogni volta che incontra qualcuno che non conosce la prima cosa che gli chiede è quanto guadagna e se ha un conto in banca.  Ma insomma ognuno è fatto a modo suo.  Ho cercato di spiegarlo a mamma che a mangiucchiare le persone si scoprono un mare di cose.  Per esempio se mi avessero dato retta con zio Ben, glielo avrei detto io che c’aveva il diabete e avrebbero risparmiato un bel po’di soldi. Il suo sangue era così dolce che sembrava melassa!  E quante volte glielo ho ripetuto ai miei genitori che non dovevano fidarsi di Leslie, la baby sitter. Sapeva di ferro, di ruggine. Quando è scappata rubandosi i soldi delle bollette allora bisognava sentirla mamma come urlava!  Ma valli a capire i grandi.  Vabbè insomma, Kathy.  Lei quando l’ho assaggiata mica ha detto nulla, non ci ha trovato niente di strano.  E poi mi ha risposto:

–       Mmm… Sarah dici? Fritto e cipolle stracotte, non va per niente bene!-

Adesso quando viene le preparo gli spaghetti con i pomodori freschi. La ricetta me l’ha data zio Tony, il marito di zia Marion, che è italiano.  A Kate piacciono tantissimo, dice che basta che ne mangia e dimagrisce.  Questo non lo so se è vero, ma quando si è pesata aveva perso due etti.  Se continua così magari tra qualche anno avrà buttato giù uno o due chili.  E comunque l’ultima volta che l’ho assaggiata aveva cambiato un po’ sapore.  Meno olio rancido e più olio d’oliva.

Pranzo di oggi:

panino con lattuga, avocado, pomodori e una fetta di formaggio francese.  Si chiama Brie e l’ho rubato al supermercato mentre mamma non guardava.  Sopra ci ho messo anche l’olio d’oliva. E poi una piccola macedonia di banane e fragole.

Cena di oggi:

Zuppa Campbell ai funghi, bastoncini di pesce e patata al microonde. Cucinava mamma.

Adesso devo proprio smettere di scrivere.  Ho un sacco di compiti e domani c’è il test di matematica!

 

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