LUNGA VITA AI MARITOZZI!

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LUNGA VITA AI MARITOZZI!

Volete sapere quali sono i locali a Roma dove trovare i migliori maritozzi della capitale? Cliccate qui e lo scoprirete. Io adoro i maritozzi e non ho mai capito invece i cornetti che inoltre di giorno in giorno diventano sempre più cattivi.  La Roma di me bambina era una città che profumava di maritozzi, dolci, zuccherini, ripieni fino a scoppiare di una panna morbida e pastosa.  Una vera gioia del palato e chissene frega della dieta.

I pomeriggi della mia infanzia erano anche scanditi dalla scuola di religione.  Adoravo quel posto. La Signorina Sofia, insegnante di catechismo, era la rampolla un po’ zitella di una famiglia nobiliare e aveva adibito parte del suo appartamento nel vecchio palazzo di famiglia, a scuola di religione.  Due erano gli elementi di quel luogo vasto e un po’ buio che mi affascinavano: la cappella con la volta stellata in cui la domenica si recitava la messa e soprattutto la piccola chiesa perfettamente ricostruita in una delle stanze della scuola. Era una  vera cappella in miniatura, completa di tutto, altare, banchi e un pretino di legno alto circa 40 cm. provvisto di paramenti.  Per l’occasione la signorina Sofia aveva fatto riprodurre abiti talari identici agli originali per tutto l’anno liturgico, c’erano poi pissidi, piccoli calici, mini ampolline, piattini e patene.  Il nostro compito settimanale era quello di vestire il ppretino e preparare l’altare.  Quasi meglio che giocare con le bambole.  Più di ogni altra cosa però a esaltarmi era il lato “gastronomico” dei corsi.  Ogni domenica veniva detta la messa nella cappellina privata e tutti i bambini della scuola erano invitati a partecipare.  Allora esisteva ancora l’obbligo del digiuno ecumenico.  Arrivavamo lì a stomaco vuoto e la simpatica Signorina Sofua organizzava per noi, domenica dopo domenica, il rinfresco post messa: cioccolata calda e maritozzi tiepidi, profumati, con lo zucchero che si scioglieva in bocca e la giusta quantità di uvette nell’impasto.  Esteticamente perfetti.

Potersi ingozzare di maritozzi, semplici e con la panna, nonchè di brioche, quei dolci rotondi e glassati, ricoperti in superficie di granelli di zucchero, è stato uno dei vantaggi di noi bambini nati negli anni ’50, prima cioè che lo stupido cornetto facesse piazza pulita di tutto il resto.

Ringraziando il cielo il maritozzo a Roma sta tornando di moda, seguendo il link ne troverete di buonissimi e a questi mi permetto di aggiungere anche un classico: i maritozzi con la panna del bar di San Calisto a Trastevere.  E buon appetito!

http://cucina.corriere.it/foto-gallery/14_ottobre_26/maritozzo-dieci-migliori-roma_bc6f3d22-5d09-11e4-abb7-a57e9a83d7e3.shtml

 

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