Continuiamo a cercare la pace, almeno a tavola.  Ecco una ricetta della tradizione ebrea mediorientale.

DAL BLOG: LABNA AMORE IN CUCINA

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 La ajja, il piatto di cui vi parlo oggi, è una specie di frittata di pane al cumino che gli ebrei di Tripoli, in Libia, preparavano in occasione della nascita di un bambino: si usava, infatti, offrirla alla donna dopo il parto come ricostituente, ma anche mandarla ad amici e parenti per festeggiare il lieto evento.

Ingredienti

  • 3 grosse fette (spesse circa 3 dita, lunghe 1 spanna) di pane vecchio o challah
  • 2 o 3 uova
  • 1 cucchiaio di cumino
  • olio per friggere
  1. Mettete il pane a mollo in una ciotolina d’acqua, poi strizzatelo bene e mettetelo da parte.
  2. Impastate il pane ammollato con dell’uovo, abbastanza da ottenere un impasto denso ma ancora liquido, e cumino a piacere. E’ difficile essere precisi con le dosi quando si tratta di pane (che può cambiare molto a seconda della qualità) e di uova: vi raccomando di andare ad occhio e seguire un po’ l’istinto.
  3. Scaldate in un pentolino antiaderente, a fiamma vivace, dell’olio per friggere; quando l’olio è caldo, versatevi il mix di pane e uovo e lasciate cuocere per qualche minuto, poi abbassate la fiamma, coprite il pentolino col coperchio e fate cuocere la ajja finchè vedete che la base della frittata non si attacca più alla pentola e che la ajja gira agevolmente su se stessa, staccandosi bene dai bordi.
  4. Aiutandovi con un piatto o con un coperchio, e stando attenti a non scottarvi con l’olio, capovolgete il pentolino, in modo tale da poter girare la ajja e rimetterla a cuocere nel pentolino, sempre coperta, dal lato ancora crudo.
  5. Quando la ajja ha l’aspetto di una frittata abbastanza ben cotta – di colore uniformemente beige, con dei piccoli buchini in superficie – potete trasferirla su uno scottex per togliere l’eventuale olio in eccesso e poi servirla, sia calda che a temperatura ambiente.

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Date : 31 Lug 2014

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