SCRITTRICI AI FORNELLI

Per Gribaudo Feltrinelli “La scrittrice cucinava qui- Gusti, ricordi e ricette di 10 grandi scrittrici” che poi sono: Virginia Woolf, Simone De Beauvoir, Elsa Morante, Karen Blixen, Agatha Christie, Grazia Deledda, Harriet Beecher Stowe, Gertrude Stein, Pamela L. Travers e Colette.  Per scoprire gli ambienti, gli oggetti quotidiani, gli ingredienti, i ricordi di queste scrittrici e alcune delle ricette che più amavano.

“La cucina, la vera cucina, diceva Colette, é fatta da chi assaggia, assapora, sogna un istante, aggiunge un filo d’olio, un pizzico di sale, una foglia di timo, da chi pesa senza bilancia, misura il tempo senza orologio, sorveglia l’arrosto solo con gli occhi dell’anima e mescola le uova, il burro e  la farina secondo ispirazione, come una strega benigna.  In altre parole la cucina é fatta dalle donne.  Quantomeno un certo tipo di cucina.  Forse non quella dei gourmet, o quella dei critici gastronomici, o ancora quella dei fanatici del cibo, che al giorno d’oggi sono una vera schiera.   Io vorrei invece raccontare un rapporto diverso con il cibo, con il gesto del cucinare.  Un rapporto tipicamente femminile.  Non più o meno valido di quello maschile, solo diverso.  Perché la donna, nutrice per eccellenza, sa che attraverso il cibo passa molto altro, non solo gusti e sapori, ma anche storie, emozioni, paure, dolore, sentimenti.  E saperi.  Attraverso il cibo insomma passa la vita.  Per questo vorrei raccontare una storia, anzi tante storie, declinate al femminile.  Per questo voglio partire dalle cucine.  Proprio dai fornelli.  Ma da fornelli speciali.  Quelli delle scrittrici. Perché sono davvero tante quelle che di cibo hanno scritto, magari per parlare d’altro, per raccontare altro.  E sono tante le scrittrici che con il cibo, con la cucina, hanno avuto un rapporto importante, personale, intimo, che poi per osmosi é scivolato anche nelle loro pagine.  Vorrei raccontare proprio loro, quelle che il cibo lo hanno amato e dal cibo sono state profondamente riamate.  E anche le altre, quelle che invece con il cibo, con la cucina, hanno avuto un rapporto magari ambiguo, ondivago, ma comunque importante.  La casa occupa un posto essenziale nella vita di chi scrive, uomo o donna che sia, perché mette ordine nei ricordi, calma l’angoscia, ispira la mente.  E’ dalle sue stanze che spesso la fantasia spicca il volo verso orizzonti lontani. Anche per la donna, per qualsiasi donna, la casa é spesso il nido sicuro, ma se c’é un luogo della casa che  placa spesso le nostre ansie e qualche volta invece, per chi non ama stare ai fornelli, tarpa sogni e ambizioni, é di certo la cucina.  E le scrittrici non fanno eccezione.  E’ proprio dalla consapevolezza del ruolo del cibo e della cucina nell’universo delle donne che scrivono, che nasce il mio desiderio di individuare le tracce che rivelano  il legame dell’autrice con il luogo in cui é vissuta. Sono andata allora alla ricerca delle cucine in cui é ancora viva e vitale la presenza del passato, in cui gli oggetti quotidiani, l’ambiente, i ricordi sono stati conservati attraverso gli anni. Perché ogni casa in cui si è vissuti e soprattutto ogni cucina in cui si è lavorato lascia scie, profumi, ricordi, sapori e storie che restano nel tempo vivi e presenti come echi lontani. Così partendo da “fornelli d’autrice”, alcuni dei quali ancora visitabili, come quelli di Grazia Deledda o di Agatha Christie, altri invece di cui esistono solo fotografie, come quelli di Gertude Stein e di Karen Blixen, e altri ancora che sono poi stati raccontati magari dalle scrittrici stesse, come quelli di Virginia Woolf, di Colette o di Simone de Beauvoir,  partendo dalle cucine insomma vorrei raccontare il rapporto con il cibo, con il mangiare, con il cucinare, che hanno avuto o hanno alcune scrittrici famose.  Il mio vuole essere un racconto e non uno studio accademico perché la cucina é fatta soprattutto di “storie”.  E allora racconterò le mie donne attraverso i loro gusti e disgusti personali, nella vita e nei loro scritti. Cercherò di tracciare delle vere, piccole biografie “gastronomiche” di ciascuna di loro, di capire, interpretare, analizzare le loro vite attraverso il mangiare e il cibo. E insieme ai racconti, agli aneddoti, alle curiosità, non possono certo mancare le loro ricette preferite, nella vita, come nella finzione letteraria.  Un viaggio insomma alla ricerca della memoria di “fornelli d’autrice” .  E dello spirito delle loro cucine.

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Date : 13 Mar 2014

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